Sviluppare l’idea per un thriller in cinque lezioni online
Come si concepisce una idea per un thriller è l’oggetto del nuovo corso online di Tracce in partenza a giugno 2020
Scena del crimine, tecniche di indagine, interrogatori, psicopatologie e moventi. Tutto quello che c’è da sapere per concepire un’idea per un giallo/thriller che sia credibile e ben congegnato. Il corso, tenuto da sceneggiatori e criminologi, insegna le tecniche di base sia per sviluppare una idea per il cinema, sia per specializzarla in ambito thriller psicologico. Continue reading “Sviluppare un’idea per un thriller. Parte a giugno 2020 il nuovo corso online di Tracce”→
Indigo Film, la casa di produzione cinematografica fondata da Francesca Cima e Nicola Giuliano, docente di sceneggiatura ai nostri corsi, è presente alla Mostra del cinema di Venezia con ben due film e un documentario.
Si tratta di E Qui Rido io, di Mario Martone, Lovely Boy di Francesco Lettieri e il documentario Ezio Bosso – Le cose che restano, di Giorgio Verdelli, incentrato sulla biografia del grande musicista recentemente scomparso.
E Qui rido io, di Mario Martone
Il film racconta la vita di Eduardo Scarpetta, celebre commediografo napoletano, autore di commedie come Miseria e Nobiltà, e padre naturale dei tre fratelli De Filippo. “Uno sforzo produttivo importante – dice Nicola Giuliano – per l’ambientazione, i costumi, le scene di massa e la ricchezza del cast. Per noi è il terzo film prodotto con Martone dopo Capri Revolution e Il Sindaco del Rione Sanità, peraltro tutti presentati a Venezia”.
Lovely Boy di Francesco Lettieri
Il film racconta l’ascesa, la caduta e la risalita di un giovane musicista trap, il genere preferito dagli adolescenti di questo secondo decennio. “Lettieri ha 35 anni, ed è il più giovane dei tre registi che portiamo al festival. Il protagonista, interpretato da Andrea Carpenzano, conosce un successo immediato e fulmineo quanto breve e una volta terminato spronfonda in un abisso di autodistruzione, dal quale tenterà di uscire. Mi sono convinto a produrre il film dopo aver letto la sceneggiatura dello stesso Lettieri e di Peppe Fiore, che riescono rendere interessante anche un mondo, come la musica trap, che alla maggior parte della gente adulta suscita estraneità se non repellenza. Chiunque abbia più di 19 anni trova quel genere incomprensibile, gli stessi miei figli ascoltano quella musica e io non la capisco. Eppure se migliaia di ragazzi la seguono, qualcosa di interessante dovrà pur esserci e Lettieri saprà far entrare gli spettatori anche in quel mondo, come ha fatto col film precedente, Ultrà.
Ezio Bosso, Le cose che restano, di Giorgio Verdelli
“Ero amico di Bosso fin da quando scrisse le musiche de Il Ragazzo invisibile, di Gabriele Salvatores. Un grande musicista che nella sua breve esistenza riuscì a vivere molte vite: rocker, bassista, pianista, direttore d’orchestra. Nonostante facesse musica colta era adorato come una popstar. Ho voluto produrre il film in quanto Verdelli, già autore del documentario su Paolo Conte, Via con me, sa costruire una narrazione, cosa affatto non scontata, per i documentari. Riesce a organizzare un racconto forte e allo stesso tempo fruibile e sa come mettere a proprio agio i musicisti, che riconoscono in lui una persona competente, che sa di musica”.
E Qui Rido io uscirà subito dopo Venezia, mentre Il documentario su Bosso andrà in sala ai primi di ottobre, nello stesso periodo di Lovely Boy che poi andrà su Sky.
Grandi novità per tutti gli appassionati e gli aspiranti sceneggiatori e attori. La scuola di cinema Tracce vara due nuovi corsi di cinema dedicati agli aspiranti autori per le Serie TV e in streaming e agli attori semi-professionisti con il Laboratorio di interpretazione: Lo spazio dell’attore.
Il Corso per serie TV
Il corso per Serie TV, richiestoci per anni da moltissimi di voi, è riservato a coloro che desiderano scrivere o perfezionare un concept e un soggetto per serie tv per giungere poi a scrivere la sceneggiatura di una puntata pilota.
Il nuovo corso è usufruibile online (non prevede la formazione di una classe e lezioni da seguire in un luogo fisico) e ha come obiettivo di individuare e lavorare su progetti che abbiano già nella fase di selezione, le potenzialità per raggiungere il mercato televisivo pubblico e privato, nazionale e internazionale.
Come funziona il nuovo corso?
Inizialmente gli aspiranti corsisti dovranno presentare il proprio curriculum contenente studi, interessi e formazione e, soprattutto, una sinossi di una o due pagine o un soggetto non superiore alle dieci pagine, riferiti a una serie televisiva in 4, 6, 8 puntate da 25 o 50 minuti l’una. Di qualsiasi genere.
Il materiale presentato dal candidatoverrà vagliato e analizzato dai due coordinatori e docenti Tracce, Laura Soro e Luca De Benedittis, al fine di accertare se il progetto è interessante e possiede le caratteristiche creative e narrative necessarie per poter essere considerato un progetto valido su cui lavorare efficacemente.
L’esito della selezione
L’esito di questa analisi verrà resa nota all’aspirante sceneggiatore durante un colloquio gratuito di selezione che si svolgerà on line.
Successivamente l’aspirante sceneggiatore sarà libero di decidere se iscriversi al corso e procedere alla realizzazione di un vero e proprio prodotto professionale idoneo a essere presentato alle case di produzione o meno.
Svolgimento del corso
I corsisti iscritti saranno seguiti, singolarmente, tramite otto incontri on line, dai coordinatori Luca De Benedittis e Laura Soro che, nell’arco di cinque/sei mesi, si dedicheranno alla strutturazione del concept, allo sviluppo della storia, alla costruzione dei personaggi, al tono e al tema della serie, accompagnando ogni singolo autore fino alla stesura di un concept, di un soggetto di serie e della sceneggiatura di una puntata pilota.
Dario Gorini visionerà i progetti
I Concept, soggetto e sceneggiatura verranno riscritti fino a raggiungere, nell’ambito del numero massimo di otto incontri, un livello professionale tale da poter essere sottoposti all’attenzione di Dario Gorini, responsabile progetti della Tramp Limited srl.
Laboratorio di interpretazione: Lo spazio dell’attore
Lo spazio dell’attore è un laboratorio di recitazione e interpretazione che ha come obiettivo aiutare gli attori nella preparazione delle scene da interpretare – per il set, il palcoscenico e i provini – attraverso la costruzione del personaggio, un’accurata analisi del testo e la comprensione profonda dei dialoghi di ogni sequenza.
Gli interpreti impareranno a costruire il proprio personaggio e a comprendere gli obiettivi principali delle scene. Il metodo utilizzato li porterà ad approfondire il testo, mentre lo interpretano insieme alla guida del docente.
Il laboratorio è diretto da Dario Gorini: autore – regista e producer.
Come catturare l’attenzione di un produttore: Nicola Giuliano svela i segreti del soggetto perfetto durante l’apertura del corso Scrivere un film!
Sabato 19 ottobre, nella suggestiva cornice della sede di Indigo Film in via Torino 135 a Roma, ha avuto luogo un evento d’apertura memorabile per i nuovi corsisti di “Scrivere un film. La sala, adornata dagli ambiti premi Oscar e David di Donatello, ha accolto i ragazzi per l’inaugurazione della 56a edizione del corso di sceneggiatura, alla presenza del celebre produttore cinematografico Nicola Giuliano.
I corsisti, provenienti da percorsi e esperienze cinematografiche diverse, hanno avuto l’opportunità di presentarsi, condividendo con Nicola Giuliano e con i coordinatori del corso il proprio lavoro e la propria passione per il cinema. Questo primo incontro è stato un momento prezioso per rompere il ghiaccio, creare sinergie e immergersi da subito nel clima collaborativo e stimolante che caratterizza il percorso di formazione di Tracce.
Nicola Giuliano ha poi condiviso la sua visione sulle caratteristiche di un soggetto e una sceneggiatura degni di nota. Con grande competenza e passione, ha spiegato quali siano gli elementi essenziali per catturare la sua attenzione e quella di altri produttori: una trama avvincente, una caratterizzazione dei personaggi profonda e autentica, e una capacità narrativa che riesca a parlare al cuore dello spettatore.
Per rendere più concrete queste nozioni, Giuliano ha portato esempi di alcuni dei suoi film e di capolavori intramontabili del cinema mondiale, come Il padrino di Francis Ford Coppola e Il lungo addio di Robert Altman, tratto dall’omonimo romanzo di Raymond Chandler. Questi esempi hanno offerto spunti preziosi ai corsisti, dando loro una chiave di lettura professionale e approfondita sul processo creativo e produttivo.
L’incontro si è concluso con un arrivederci carico di promesse: Nicola Giuliano ha infatti dato appuntamento ai corsisti per l’ultima lezione del corso, in cui leggerà e analizzerà le sceneggiature sviluppate dagli allievi. Questo momento rappresenterà una preziosa occasione per ricevere un feedback diretto e puntuale, offrendo a ciascun aspirante sceneggiatore la possibilità di migliorare e affinare il proprio progetto grazie ai consigli di un grande maestro e professionista del settore.
Partecipa al corso Scrivere un Film e immergiti nel mondo della sceneggiatura con uno dei protagonisti del panorama cinematografico italiano!
Le iscrizioni al corso Scrivere un film sono aperte fino al 9 novembre!
Per maggiori informazioni e per candidarti al corso clicca qui, o contattaci direttamente via email all’indirizzo traccesnc@gmail.com.
Il gruppo di poliziotti del Commissariato di Pizzofalcone, a Napoli, torna con una nuova stagione, la terza, questa volta senza il supporto di un libro da adattare, ma con storie originali, create appositamente dall’autore, Maurizio De Giovanni, assieme a Dido Castelli e a Graziano Diana, nostro docente ai corsi di sceneggiatura e al quale abbiamo chiesto di raccontarci questo progetto, anche dal punto di vista della tecnica di scrittura di una serie.
Graziano, con i Bastardi di Pizzofalcone eravamo rimasti alla fine della seconda stagione, una fine col botto, in senso letterale, visto che al gruppo di poliziotti veniva fatto un attentato con una bomba. Ci racconti come sei stato coinvolto in questo progetto, e come ti ci sei trovato?
Questa stagione, a differenza delle prime due che erano tratte dai libri di Maurizio De Giovanni, vede la creazione di storie originali, visto che i libri da adattare erano finiti. Quella dei Bastardi è una saga che mi piace molto, sono un lettore dei libri di De Giovanni e uno spettatore delle serie, perciò quando da Raiuno è arrivata la proposta di entrare nel gruppo degli sceneggiatori, assieme naturalmente a De Giovanni, mi ha fatto molto piacere, avevo delle idee e le ho portate volentieri all’attenzione degli altri autori.
Gli autori sono sei, oltre a te e a De Giovanni e Castelli ci sono Francesca Panzarella, Salvatore Basile, Angelo Petrella e Paolo Terracciano. Come ci si organizza quando gli scrittori sono in gruppo?
Per una serie è necessario partire dal soggetto di serie che abbraccia tutte le puntate e poi dai soggetti delle singole puntate, per i Bastardi sono sei puntate da cento minuti ciascuna, praticamente sei film. De Giovanni, Castelli e io abbiamo scritto sia la linea orizzontale che le sei verticali. Gli altri hanno poi scritto le singole sceneggiature.
Ci racconti come si scrive per le serie?
Ogni serie ha due linee di racconto. Una cosiddetta orizzontale, che abbraccia tutta la stagione, nella quale racconti i personaggi, i caratteri, le reazioni di ogni singolo personaggio agli accadimenti e le conseguenti evoluzioni, prese di coscienza, sviluppi esistenziali. La linea verticale invece sono le singole puntate, in questo caso 6, una per ogni puntata. Quando si scrive per una serie quindi devi tenere presente sia l’andamento della singola puntata, sia l’andamento narrativo-esistenziale dei personaggi lungo tutta la serie. Nel caso dei Bastardi poi, le singole puntate sono tutte storie a sé, dei classici gialli che vanno a conclusione in ogni puntata. Si tratta di gialli classici, da risolvere attraverso l’investigazione alla quale può partecipare anche lo spettatore, se riesce a trovare e unire i singoli elementi che ci siamo divertiti a disseminare lungo la trama, come nei gialli di una volta. E se vogliamo dirla tutta, non solo ci sono sei gialli “verticali”, ma anche uno “orizzontale”, perché i Bastardi vengono da un attentato ai loro danni, attentato di cui dovranno scoprire mandante e movente e ci metteranno tutta la stagione per risolverlo.
Siete dei professionisti, ma c’è da impazzire nel tenere i fili narrativi di tutte le storie…
Si chiama architettura narrativa ed è un ambito della scrittura che mi piace particolarmente, mi ci dedico con piacere, mi diverto a creare incastri e a trovarne sempre di nuovi, ogni volta è una emozione per la scoperta di una possibilità a cui non avevo pensato e che quando mi viene in mente, mi procura sorpresa e gioia.
Monicelli raccontava che scrivere con i suoi colleghi si risolveva il più delle volte in giornate passate a commentare i fatti del giorno, e poi a fine giornata dividersi il lavoro. Funziona così anche con De Giovanni?
Un po’ si, lui è una persona divertente, molto creativa, molto immaginifica, ed è molto legato alla sua città, Napoli, dalla quale trae spunti, pezzi di trama, abbozzi di personaggi, che poi sta a noi raccogliere e sviluppare, mettendoci nel nostro. E anche con lui si chiacchiera molto, ma chiacchierare spesso è un modo per mettersi in sintonia, per poi procedere con l’invenzione che viene più facile stando tutti sulla stessa lunghezza d’onda.
Come gestivate le inevitabili discussioni e divergenze?
Più che discussioni, ci sono diverse sensibilità, a volte diversi pareri su come procedere in qualche snodo narrativo, più sui risvolti psicologici dei personaggi che sulle trame, ma in generale c’è molta sintonia comune, quindi il lavoro procede spedito. De Giovanni così come Dido Castelli e io, apparteniamo alla categoria degli “sceneggiatori parlanti”.
Ci sono sceneggiatori taciturni anche nei gruppi di scrittura?
Certo. Ruggero Maccari, il cosceneggiatore di Ettore Scola, ad esempio. Ho lavorato con loro e ricordo che mentre tra Scola e Furio Scarpelli potevano esserci lunghissimi discorsi e non di rado anche discussioni accese e finanche litigi e parolacce, Maccari era praticamente muto. Non parlava mai e quello che pensava lo scriveva. Ogni sceneggiatore ha le sue caratteristiche. Con De Giovanni, c’è un bel clima. Ma comunque calcola che io, noi, siamo dei privilegiati.
Privilegiati in che senso?
Che ci vediamo, come un gruppo di amici, a casa di qualcuno e scriviamo chiacchierando e chiacchieriamo scrivendo, ma è un metodo che purtroppo si avvia a scomparire. Adesso anche in Italia nelle serie si usa sempre più il metodo americano, la Writers Room, un gruppo di giovani scrittori con un Head Writer che li coordina e con loro che ogni tot di tempo devono portare le scene, uno sviluppo, un pezzo di soggetto, tutto molto standardizzato, che non so quanta creatività possa garantire in un processo così serrato.
Ti è mai capitato di stare in una Writers Room?
No, non ancora, ma diciamo che non sono entusiasta di provare, né nell’esserci né nel coordinarla, è un metodo che non so quanto possa funzionare con me, e comunque tendo a scegliere progetti dove si scrive alla vecchia maniera. Almeno fino a che potrò farlo.
Il tuo cinema spesso ha riguardato storie e personaggi di italiani con una forte etica, e spesso da soli nell’affrontare le sfide. Come ti sei trovato con questi Bastardi e quanto assomigliano al tuo cinema?
Si somigliano parecchio, sono simili a grandi personaggi della nostra storia, come l’avvocato Ambrosoli, o Libero Grassi. Italiani che hanno dentro un’anima etica molto forte, poco o per nulla disposti a compromessi, ai soliti accomodamenti tipici della nostra società e che per questo si ritrovano soli, non aiutati da chi dovrebbe affiancarli e supportarli. Ma loro testardamente vanno avanti, perché hanno dentro una forte motivazione, principi rigorosi a cui non possono rinunciare e per questo vanno avanti sempre, caparbiamente. Questi Bastardi assomigliano molto a questo tipo di italiani e perciò mi stanno particolarmente simpatici.
Il nuovo corso di sceneggiatura per Serie TV è riservato a coloro che desiderano creare o perfezionare un concept per serie TV, composto da un soggetto di serie e la sceneggiatura della puntata pilota.
Il corso di sceneggiatura per serie TV
L’obiettivo è individuare progetti e idee con un alto potenziale, da sviluppare e perfezionare, per creare un progetto di livello professionale, idoneo a essere presentato a case di produzione.
Chi può iscriversi al corso
Possono partecipare alla fase di selezione dei progetti tutti coloro già in possesso di una idea (sviluppata in una sinossi di una o due pagine) o di un soggetto di serie (della lunghezza massima di dieci pagine), da 4 a 8 puntante da 25 o da 50 minuti l’una, di qualsiasi genere cinematografico.
Selezione dei progetti e iscrizione
Il materiale presentato dal candidato, comprensivo anche di un CV contenente eventuali esperienze cinrmatografiche pregresse, verrà vagliato e dettagliatamente analizzato dai due coordinatori, che presenteranno all’autore, durante un colloquio online, le loro considerazioni sulla potenzialità del progetto
In caso di esito positivo della selezione, il candidato deciderà liberamente se iscriversi al corso per sviluppare professionalmente il progetto.
Obiettivo del corso
Giungere alla stesura definitiva del concept, composto da un soggetto di serie e dalla sceneggiatura di una puntata pilota, che rappresenta lo standard professionale dei progetti idonei ad essere sottoposti a produttori e dirigenti televisivi.
Svolgimento del corso
I progetti prescelti saranno seguiti singolarmente dai coordinatori in otto incontri online, nei quali l’autore riceverà indicazioni e consigli sulla strutturazione del concept, lo sviluppo della storia, la costruzione dei personaggi, al tono e al tema della serie.
Precisiamo che la presenza, tra i docenti del corso, del responsabile di un’importante casa di produzione non garantisce alcuna contrattualizzazione futura. Non esiste nessuna garanzia di realizzazione della serie. È ovvio, ma va sempre precisato.
Costo del corso
2.800 euro, pagabili in cinque rate: la prima da 800 euro e le altre quattro da 500 euro.
Presentazione dei progetti
Inizio previsto: aprile 2023. Selezioni aperte.
Chi è Tramp Limited
Dario Gorini è produttore, regista, sceneggiatore. La Tramp Limited ha prodotto tutti i film firmati da Ficarra e Picone, i film di Edoardo De Angelis (Indivisibili e Il vizio della speranza) e La Stranezza, di Roberto Andò, candidato ai David di Donatello in 14 categorie.
Vantaggi e prospettive del corso di sceneggiatura per serie TV
Il corso fornisce gli strumenti, le tecniche, le consulenze indispensabili per realizzare progetti professionali di serie TV, in questo periodo richiestissime del mercato nazionale e internazionale.
Consente inoltre di poter partecipare con potenzialità di successo ai numerosi concorsi per serie tv, anch’essi numerosissimi, primo fra tutti quello organizzato dal Premio Solinas.
Il corso offre una formazione professionale d’eccellenza.
Info, contatti, iscrizioni
Vaialla pagina del corso e compila il modulo di contatto sottostante per ricevere info personalizzate e per le modalità di invio materiale.
Il Programma del Corso “Scrivere un film” di Tracce
La sceneggiatura è il cuore pulsante di ogni grande film, il punto in cui una semplice idea prende forma per diventare un racconto che emoziona, coinvolge e sorprende il pubblico. La scuola di cinema Tracce offre un’opportunità imperdibile per chi desidera immergersi nel mondo della scrittura cinematografica grazie al corso “Scrivere un film”. Ma cosa rende questo corso così speciale? Scopriamolo insieme attraverso il suo programma dettagliato.
Un Programma completo e coinvolgente
Il percorso formativo di “Scrivere un film” guida gli studenti in ogni fase della creazione di una sceneggiatura, dalle prime intuizioni fino alla stesura finale. Ecco i punti salienti:
L’idea narrativa: come trasformare una scintilla creativa in un progetto solido.
Il pitching: l’arte di presentare la propria idea in modo accattivante e convincente.
Il soggetto: le basi per costruire una storia coinvolgente.
Analisi e costruzione dei personaggi: studio dettagliato dei protagonisti e dei personaggi secondari per renderli vivi e autentici.
La struttura in tre atti: il pilastro della narrazione cinematografica.
Scelta del punto di vista e colpi di scena: come dare dinamicità alla storia e mantenere alta la tensione.
La scaletta e lo scalettone: comprendere l’importanza della disposizione delle sequenze per plasmare il ritmo del film.
Il trattamento: dare forma e corpo alla storia prima della stesura della sceneggiatura.
I trucchi del mestiere: tecniche per mantenere alta la suspence e costruire rimonti efficaci.
Dialoghi e sottotesto: l’arte di scrivere conversazioni credibili e cariche di significato.
La sceneggiatura e il tema: dare vita alla storia e comunicare un messaggio profondo.
Materiali preziosi per arricchire l’esperienza di studio
Uno degli aspetti più distintivi del corso è l’accesso a materiali originali forniti dai docenti del corso “Scrivere un film”. Gli studenti potranno studiare brani tratti da soggetti, scalette, trattamenti e sceneggiature che hanno fatto la storia del cinema italiano. Tra questi, spiccano autentiche gemme come il soggetto de La banda degli onesti e la scaletta originale de L’armata Brancaleone, provenienti dall’archivio di Age (lo sceneggiatore Agenore Incrocci che insieme a Furio Scarpelli formavano il celebre duo artistico Age & Scarpelli).
Perché Scegliere i corsi di cinema Tracce?
Tracce è più di una scuola: è un luogo dove l’arte della narrazione si fonde con la competenza e la passione di docenti professionisti affermati. Il corso “Scrivere un film” è pensato per chiunque desideri affinare le proprie capacità di scrittura cinematografica, acquisire nuove tecniche e confrontarsi con esempi concreti che hanno segnato il cinema italiano.
Per maggiori informazioni sul corso clicca qui, o contattaci direttamente via email all’indirizzo traccesnc@gmail.com.
Sono in corso selezioni, colloqui ed iscrizioni per la XXVIII edizione del corso di sceneggiatura di primo livello, il cui inizio è previsto per ottobre 2020.
Il corso si svolge, in presenza, nella sede di Tracce a Roma, rispettando le normative previste per il Covid: i corsisti sono distanziati e indossano la mascherine in ambienti sanificati. In caso di eventuali normative più stringenti, il corso potrebbe tenersi su piattaforma video, per poi ritornare in presenza appena possibile
Il corso fornisce le basi per la costruzione e lo sviluppo di un soggetto cinematografico. Gli iscritti, uniti spontaneamente in gruppi di due o tre persone, sono seguiti dai docenti in tutte le fasi della realizzazione dei soggetto che, alla fine del corso, vengono sottoposti al produttore Nicola Giuliano, premio Oscar per il film La Grande Bellezza.
Il Programma dettagliato:
L’idea narrativa e il tema. Il pitch
Il soggetto: arco narrativo e biografie dei personaggi
La struttura in tre atti
Il punto di vista. Il colpo di scena
La scaletta
Il trattamento
I trucchi del mestiere: suspense, rimonta
La sceneggiatura: i dialoghi
Proiezioni di film e analisi con l’autore
Esercitazioni scritte
Confronto tra la sceneggiatura di un film e il film girato e montato compiuto dallo stesso montatore.
Daniele Luchetti, regista e docente di regia a Tracce vince il Globo d’Oro, il premio assegnato dall’Associazione della Stampa Estera in Italia, votato da una giuria composta da più di cinquanta corrispondenti stranieri in Italia.
«Siamo rimasti meravigliati dalla qualità dei film in concorso quest’anno – commentano i direttori artistici del premio, Claudio Lavanga e Alina Trabattoni – nonostante le difficoltà e limiti che le restrizioni del covid hanno causato sui set di tutta Italia. I film in concorso quest’anno ci hanno fatto sognare, ridere, piangere e pensare. Ancora una volta il cinema è stato il mezzo per eccellenza per l’evasione, in un momento in cui staccarsi dalla realtà, anche solo per due ore, è terapeutico e necessario».
Lacci, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone, racconta la storia di Aldo e Vanda, coniugi e genitori che crollano dopo troppi anni di vita in comune, lungo un periodo di quarant’anni dagli anni 80 ai giorni nostri.
Il premio per il Miglior Film va a Le sorelle Macaluso, diretto da Emma Dante, che trionfa anche nella categoria Migliore Attrice con la vincita ex aequo delle protagoniste Donatella Finocchiaro e Simona Malato. Ed è Kim Rossi Stuart a guadagnare il titolo di Migliore Attore, per la sua toccante interpretazione in Cosa sarà.