Scuola di sceneggiatura: come riconoscere una buona idea

Di tutto il processo creativo che sta dietro ad un film, il conoscere se l’idea che ci gira in testa già da parecchio, sia effettivamente una buona idea per farne prima una sceneggiatura e poi un film, è una delle ossessioni per tutti gli scrittori.

 

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Barton Fink – È successo a Hollywood è un film del 1991 di Joel e Ethan Coen, vincitore della Palma d’oro come miglior film al Festival di Cannes 1991.

 

Nessuno vuole mettersi a scrivere e investire tempo e denaro per una idea mediocre o scadente, l’entusiasmo alla base è importante, e dunque più o meno tutti gli scrittori prima di mettersi al lavoro vogliono sapere, e il più delle volte, lo sanno, se l’idea è davvero buona.

Come sapere se una idea è buona per il cinema

“Mi frulla in testa da un sacco di tempo”. Questa è una buona cosa, ma non è sufficiente. L’idea va validata e la buona notizia è che, per validarla, ci vuole davvero poco: basta raccontarla agli amici e vedere cosa ne pensano.

 

Ma attenzione: senza dire loro che è una tua idea per il cinema. Semplicemente va raccontata allo scopo di vedere le reazioni che suscita.

 

Se ti dicono: “bella, dove l’hai letta/vista/raccontata e soprattutto dicono la fatidica frase “E poi?”, è un ottimo segnale.

 

Ad esempio: potresti raccontare una cosa tipo:

 

“Ieri leggevo la storia di un un esperto pilota di linea, una specie di leggenda nel suo campo, che mentre sta decollando l’aereo si guasta e lui compie una manovra che non riesce mai a nessuno, nemmeno al simulatore, e salva tutte le persone a bordo. Ovviamente diventa un eroe. Ma poi qualcuno si fa domande su cosa sia davvero successo su quell’aereo”.

 

E se la risposta dovesse essere:

 

“E poi che succede?”.

 

Allora sei su una buona strada. Continua a lavorarci.

 

(Attenzione, però a fare questo esempio. La risposta potrebbe essere: ma questo è un film con Denzel Washington!).

 

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Flight è un film del 2012 di Robert Zemeckis, interpretato da Denzel Washington.

 

(Attenzione/ 2: ovviamente non basta un solo parere. Ne devi ricevere diversi e senza MAI dire che è l’idea del tuo film. Se lo facessi l’interlocutore ne sarebbe inevitabilmente influenzato e risponderebbe pensando a dirti qualcosa che a) non ti dispiaccia; b) che ti dispiaccia. Si, è un po’ stronzetto!

 

Quindi questo è un modo. Ma non è tutto.

 

Ipotizziamo che la tua idea abbia riscontrato un buon numero di pareri favorevoli. Cosa fare?

 

Il nostro consiglio è di mettersi subito a scrivere senza pensare a nient’altro che alla storia, però se proprio desideri essere sicuro che oltre ad essere una idea buona sia anche idonea per il cinema (una buona idea può diventare una buona storia per un romanzo, un racconto, una serie, un corto, una graphic novel ecc, non necessariamente per un film), allora prova a pensare a questi tre scenari/caratteristiche.

 

1) Sei davvero appassionato/ossessionato da questa idea?
Questa dovrebbe essere la tua prima prova: è una idea che dev sviluppare e farla evolvere in un soggetto di almeno una decina di pagine (per un lungometrggio). Durante questa fase attraverserai molti problemi che dovrai superare. Se non sei convinto non avrai l’energia necessaria per superarli.

 

2) La tua idea può trasformarsi in una storia con gambe e cuore? Le gambe sono la trama per scrivere prima 10 pagine e poi 90 pagine/minuti. Devi avere un inizio, una metà e una fine e ci devono essere sorprese, colpi di scena, cambiamenti nei personaggi, vittorie e sconfitte. Ci sono cose che devono succedere.

 

In Pulp Fiction, in uno soltanto dei tre racconti:

  1. Jules e Vincent vanno in una casa di spacciatori e li uccidono tutti dopo che Jules ha recitato loro il salmo Ezechiele 25.17 tratto dalla Bibbia;
  2. Nonostante uno di questi spari diversi colpi di pistola al loro indirizzo, nemmeno uno va a segno il che convince Jules che il Signore è sceso dal cielo e ha deviato i proiettili, percependo il tutto come un segnale affinché lui la faccia finita con la sua carriera di criminale;
  3. Durante la fuga, Vincent spara accidentalmente ad uno spacciatore loro complice e devono cercare un riparo;
  4. Al riparo vengono invitati da un terrorizzato Jimmy a andare via con il cadavere ancora nella macchina, e Jules fa una telefonata al suo capo Marcellus;
  5. Arriva Mr Wolf, inviato da Marcellus;
  6. Mr Wolf indica a Jules e Vincent come occultare il cadavere, lavare il sangue dalla macchina e seguirlo ad uno sfascio dove sbarazzarsi della macchina;
  7. Jules e Vincent stanno facendo colazione in una caffetteria e poco prima che inizi una rapina nel locale, Jules conferma a Vincent la sua intenzione di farla finita con il crimine;
  8. A qualche tavolo di distanza, “Biscottino” e “Tesoruccio” decidono in quel momento di rapinare la caffetteria;
  9. Biscottino tiene sotto tiro Jules e gli dice che se non aprirà la valigetta, gli sparerà dritto nella faccia;
  10. Jules riesce a disarmare Biscottino ribaltando la situazione: adesso è lui che lo tiene sotto tiro;
  11. Jules spiega a Biscottino perché non lo ha ancora ucciso, come normalmente avrebbe già fatto e gli recita il salmo Ezechiele 25.17. Contrariamente a quanto ha fatto prima, al termine non solo non spara ma gli spiega quello che prima gli è successo (“ho visto una cosa che mi ha fatto riflettere”) dando anche per la prima volta un significato al passo della bibbia che leggeva alle sue vittime prima di ammazzarle, avendoci ora trovato un senso. Per questo gli annuncia non solo che non gli sparerà ma si farà anche rapinare dei 1500 dollari che tiene nel portafoglio.

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I proiettili deviati e la reazione di Jules sono il primo incidente che mette in moto la storia, il secondo, l’accidentale uccisione dello spacciatore in macchina la complica e la avvia in una nuova direzione, il terzo, la rapina nella caffetteria la complica ulteriormente. Al quarto, abbiamo il colpo di scena col significato di Ezechiele 25.17 e la conversione di Jules.

 

E siamo solo al primo di tre racconti di quel magico capolavoro che è Pulp Fiction di Quentin Tarantino.

 

Questo per dire che la tua idea deve essere buona per tirarci fuori tante altre piccole idee che serviranno a fare la storia. E deve essere una storia in grado di emozionare.

 

3) Sarà adatta per l’industria del cinema

 

Terza cosa da chiederti. La creatività è l’aspetto fondamentale, ma un film deve anche potersi girare e ed essere visto da un pubblico. Per questo ci vogliono persone che mettano in gioco dei fondi. Ora, con la tecnologia è possibile ambientare anche storie nello spazio, su pianeti lontanissimi o guidare automobili volanti e combattere contro lucertole giganti.

 

Questo non è più un problema

 

Qual è il problema allora?

 

L’originalità. E le emozioni.

 

Di che genere è la storia? I thriller sono più facili da vendere rispetto ai drammi, che spesso sono basati su libri precedentemente pubblicati.

 

Qual è il budget? Per gli scrittori che stanno appena entrando, le sceneggiature a basso budget hanno più porte aperte rispetto a qualcosa che prevede otto location in altrettante grandi città del mondo. C’è un forte protagonista maschile, o femminile o neutro? C’è un elemento romantico? Commedia? Il sesso vende ancora e le risate divertenti superano quasi tutto.

 

Quindi ricapitolando:

 

  1. Testa l’idea raccontandola a persone ignare.
  2. Crea i personaggi e fagli accadere delle cose per vedere come reagiscono.
  3. Crea un inizio e una fine. Se non hai l’inizio, inizia da dove ti pare, ma non cominciare a scrivere senza avere in mente un finale (di massima, poi lo raffinerai, ma almeno una vaga idea di come uscirne ce la devi avere).

 

Sei uno scrittore perché ci sono storie che non vedi l’ora di raccontare, perciò se hai da scrivere scrivi e lascia perdere articoli come questo che stai leggendo. Non permettere mai a nessuno, nemmeno a una scuola di cinema, di dissuaderti dallo scrivere.

 

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